Galleria ‘Il Ponte’, Pieve di Cento (BO), dal 22 ottobre al 27 novembre 2016

Sabato 22 ottobre alle ore 18.00 la Galleria Il Ponte inaugura “Eterni Interni”, una grande collettiva dedicata al tema degli interni, che svela i segreti dell’anima di alcuni tra i più bravi artisti dell’arte contemporanea:Dino Boschi, Matteo Massagrande, Raffaele Minotto, Nicola Nannini, Giorgio Scalco ed Alberto Zamboni.

In questa mostra s’intrecciano linguaggi di artisti la cui striscia creativa descrive un arco di tempo che dal secolo scorso porta ai giorni che stiamo vivendo. Quante storie si possono vivere nelle loro stanze, quante cose determinano una perpetua metamorfosi nell’evocare l’invisibile che si nasconde dietro la realtà.
Testimonianze di sé alle pareti, dipinti, vicende colorate per dare sostanza alla memoria, immagini di persone, tocchi di pennello in spazi dove tutto è sempre diverso rispetto a quanto fa pensare il suono isocrono di una pendola. Negli interni tutto si trasforma nella rilettura di quanto stabilito dal giorno e dalla notte, nel passaggio di idee che modellando l’esistente premeditato dalla natura finiscono per compiacere a un sogno che dura, perpetuandosi in un tratto che resta, in ciò che si lega a un ricordo che non si cancella.
Sono sei i pittori che danno vita a questa rassegna, sei modi di determinare la misura del tempo stando all’interno di una stanza dove oggetti, ombre e colori fanno riflettere sulla durata della vita, che può essere lunga come la bellezza di chi si ama, rapinosa come un bacio rubato, labile come la fiammella di un cerino. Dino Boschi, Matteo Massagrande, Raffaele Minotto, Nicola Nannini, Giorgio Scalco, Alberto Zamboni, autori che con le loro opere offrono gli elementi necessari a un racconto pensato, silenzioso, liricamente avvolgente e armonico nell’esplicita raffigurazione di un universo dai confini segnati tra pittura, simbologia del colore, materia delle cose, riflessione sullo scorrere degli anni

C’è chi crede che il tempo sia un calcolo affidato alla fatalità delle cose, a ciò che determina il passaggio tra un inizio e una fine, come un raggio di luce che diventa ombra, o una luminosa tessitura che si spegne al sopraggiungere della notte.
Il tempo si può calcolare in tanti modi, con una lancetta d’orologio, con un suono, con segni alle pareti come rughe sotto gli occhi, con tratti nello spazio che marcano presenze e attese, con desideri e amarezze che danno importanza a ricordi che rimbalzando sul presente lasciano tracce qua e là, fino a un intreccio di rette e parallele, con fili tenui come quelli di una ragnatela affidata al gioco delle apparenze. Ripercorrere il proprio tempo è un esercizio praticato da molti. Può succedere imboccando la strada contrassegnata da nostalgia e rimpianto fino all’imbocco dell’oggi, può verificarsi sull’onda di una recherche che si vorrebbe capace di riportare a teneri umori di giorni andati: frammenti di vita, insomma, da rileggere come una dissolvenza incrociata tra ciò che è stato e ciò che si affaccia all’immediato.

Da martedì a sabato dalle 16.00 alle 19.00, fino al 27 novembre
Galleria Il Ponte, via Ponte Nuovo 23, 40066 Pieve di Cento (BO)

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